Se Ghandi aveva identificato il rispetto degli animali come forma distintiva del progresso civile di una nazione (o comunità)probabilmente molti comuni italiani sarebbero dequalificati a comunità con scarso progresso civico. Non c’è un clima di festa quando in una piazza c’è la presenza dei circhi con gli animali,c’è piuttosto un grande senso di arretratezza culturale, e un triste sentimento di impotenza nel sapere che dietro ogni risata strappata da un animale ci sono anni di coercizioni psicologiche e le più feroci imposizioni sull’istinto stesso degli animali.
Sembra di vivere quelle ambientazioni rurali e,ad oggi,surreali,dei paesi con gli orsi ammaestrati descritte qualche volta,in senso negativo,da Fellini.Quel buio culturale che fa veramente male alla società. E’ il buio politico. E’ lo stesso che muove i voti in un senso o nell’altro,e ci sembra evidente che quello che siamo stati in grado di proporre non va nella giusta direzione.
Vi invitiamo i comuni italiani a non rendesi complici di spettacoli che non aggiungono niente, ma piuttosto tolgono qualcosa. Specialmente nei bambini. Tolgono il senso del rispetto della vita nelle forme diverse da quella umana, gettando così le basi per una scarsa considerazione della vita stessa.
Lasciamo i clowns e i pagliacci ai loro scherzi,e gli straordinari numeri dei giocolieri e diamo spazio a coloro che prediligono questi spettacoli senza lo squallido sfruttamento degli animali. Non più circhi con animali nei nostri comuni.
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