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Come comunicato dalla Lav Firenze nella regione Toscana e' stato avviato il piano di abbattimento delle volpi in tutta la regione; ben 4.000 animali uccisi ogni anno senza alcuna base scientifica e contro il parere dell' Ispra.
Il primo novembre e' stato avviato il piano regionale che prevede l'uccisione di 4.000 volpi all'anno per tre anni: provvedimento gia' deciso dall'assessore Remaschi, noto per la legge regionale che vorrebbe risolvere il problema della presenza dei cinghiali ma che fino ad ora ha mancato del tutto l'obbiettivo.
Per quanto riguarda le motivazioni sono praticamente prive di base scientifica in quanto come ammette lo stesso redattore del piano, nessuno e' in grado di conoscere il numero di volpi presenti in Toscana.
Nonostante questa mancanza di dati attendibili e verificati e nonostante il parere contrario dell'Ispra, il piano propone l'uccisione di ben 12.000 volpi anche tramite il crudele metodo della caccia in tana con i cani, e al solo scopo di diminuire il loro impatto predatorio sugli animali come lepri e fagiani di interesse esclusivo dei cacciatori.
L'obbiettivo che si propone e' l' immediatamente ritiro di questo provvedimento che dispone il massacro di migliaia di animali solo per soddisfare le richieste dei cacciatori, un categoria che rappresenta solo una minima parte della popolazione, e che gia' mette a repentaglio la sicurezza delle nostre campagne toscane rappresentando inoltre un rischio per la tutela della biodiversita' nel nostro territorio.
E' una questione che mi sta particolarmente a cuore in quanto abitando nelle campagne della valle dell' Arno quotidianamente sono costretta a sentire gli spari dei cacciatori e bracconieri, spesso molto vicini a strade e luoghi abitati, facendomi temere per la nostra incolumita' durante le passeggiate in campagna; oltre a questo ritengo che ogni forma di vita debba essere rispettata e tutelata, soprattutto quando, come in questo caso, non c'e' neppure un vero motivo per prendere provvedimenti cosi' cruenti e inutili.
